giovedì 11 ottobre 2012

Qualunquemente

Qualche sondaggista si era persino disturbato a pronosticare quanti voti nel mondo reale avrebbe potuto prendere un personaggio estremo come quello del film... pare che ne avrebbe presi, eccome! La spiegazione del successo sta arrivando in questi giorni a dimostrare che nulla del film di Albanese è estremo, nulla è caricatura. Puro realismo. Romanzo storico.
Dopo il pazzo di Lecco che buca le gomme al disabile a cui aveva ingiustamente occupato il parcheggio riservato, causa incazzatura del momento (povero stronzo), arriva il sindaco teologo con statua della Madonna a grandezza naturale nell'ufficio che invita i boss della 'ndragneta a un evento sulla non meglio precisata "creatività femminile" il cui ospite d'eccezione era la consigliera Minetti. La notizia non è questa, anche se già basterebbe (sindaco teologo invita boss a festa con donne poco virtuose), il fatto più meritorio di attenzione, invece, è che a fine serata due donne, cui l'evento era dedicato, ricordiamo, hanno sporto denuncia per molestie nei confronti di un aiutante del sindaco che le avrebbe costrette con la forza a salire sul palco.
Tenetevi forte, è successo questo: le due donne, una suora e una maestra sono state forzate a prendere posto sul palco per moderare l'aspetto di puttanaio che si era creato e dare una parvenza più moralizzata al tutto. Questione d'immagine (...anche qua a grandezza naturale!): "...ehm, signor sindaco, abbiamo invitato troppe scostumate per compiacere i suoi amici delinquenti e adesso la festa appare un completo troiaio... ci rimettiamo la faccia con i suoi elettori bacchettoni" "Guarda là, prendi la suora e la maestra elementare e falle salire a calci in culo sul palco con le ragazze... e potevi anche arrivarci da solo, cazzo!"

A questo punto io mi pongo un problema personale, è giusto ridere di questo teatro? Io non so resistere. Sono sicuro che se vedessi dal vivo certe scene avrei una reazione molto meno leggera, ma la distanza siderale tra me e la vita politica fa si che il mio cervello non noti nessuna differenza tra la finzione reale e la finzione vera.

Ma questa politica non la paghiamo tutti allo stesso modo, anche se gente come Della Valle può fare tenerezza quando si lamentano in tv e sui giornali, i più deboli, ai quali vengono eliminati tutti i servizi, sono gli unici che patiscono davvero e non possono nemmeno ridere. Per tutti gli altri, per tutti noi, la politica è puro spettacolo di intrattenimento. Siamo davvero pronti ad accetare questo? Lo stiamo facendo!

Stiamo raggiungendo un nuovo livello della contraddizione morale, siamo oltre l'ipocrisia con la quale siamo tutti cresciuti e grazie alla quale non abbiamo voluto vedere e conoscere, siamo arrivati all'accettazione di ogni nefandezza alla luce del sole. Siamo bestie. Siamo cattivi e luridi e ce ne vantiamo. E' ora di smetterla di delegare le proprie responsabilità a perfetti sconosciuti. Siamo tutti responsabili della tortura quotidiana a cui sottoponiamo le persone più deboli e disagiate dirottando coscientemente i soldi verso gli sprechi più insensati. Quante volte le ASL negano le terapie per mancanza di fondi e quante volte lasciamo che i quegli stessi soldi vadano sprecati da questi amministratori col nostro consenso?
Dobbiamo terminare il capolavoro morale di questi ultimi cento anni e chiarire a tutti i bisognosi che non è vero che i soldi non ci sono, è solo che li stiamo buttando al cesso per festeggiare a cazzi nostri sulla loro pelle. Dai, un ultimo sforzo, sono convinto che abbiamo abbasantanza stomaco anche per questo... ormai.

Non prendiamocela con i nostri delegati, è facile dire che avrebbero dovuto rifiutare gli emolumenti e ridursi il potere, perchè lo stesso vale per tutti noi che usufruiamo di tante cose che dovremmo invece rifiutare finchè una sola persona verrà condannata a "morte" dall'ASL che gli rifiuta le terapie per tagliare le aiuole, accendere i lampioni, sparare in medioriente, inaugurare una mostra di ceramiche, ripavimentare una piazza....
Noi siamo l'amministratore di fatto che utilizza la testa di legno (il politico e amministratore di diritto della cosa pubblica) per evitare le conseguenze della propria cattiva condotta. Meno male, viva la politica, viva le teste di legno. Avete notato come la figura del cretino-ignorante sia diffusa tra i politci? Ce ne sono tantissimi di veramente impresentabili. Avete notato invece come il cittadino sia un dritto, sempre certo sulle cose da fare, bravo e giusto a giudicare con la moralità di un santo? Non è questo il classico rapporto tra la testa di legno (un coglione) e il suo mandante (un furbacchione)?

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Dai che ce la fai!