venerdì 12 ottobre 2012

Stato di Servizio

I giornalisti son fatti così, le cose non accadono tutte insieme all'improvviso, c'è un sacco di materiale ovunque e tutti i giorni ma noi vediamo solo quella porzione sulla quale è puntato l'obiettivo quando una linea editoriale ha deciso che è il momento di occuparsi di un tipo di notizia piuttosto che di un altro. Verosimilmente, e purtroppo, non dobbiamo pensare che d'un tratto la polizia di stato abbia iniziato a trattare le persone più estremamente e palesemente indifese come delle bestie da macellare, c'è forse un approvvigionamento costante di questo genere di comportamenti che a volte viene alla luce e a volte no. Dipende dal periodo, dall'uso, dal marketing. Dopo la faccenda del bambino deportato è ovvio che i cronisti vadano a cercare altre chicche... e infatti ne trovano subito. Il pubblico è servito, ma il problema resta ed è un altro: perchè la gente per bene dovrebbe avere paura della polizia? Centinaia di migliaia di persone possono raccontare di aver avuto esperienze molto negative, magari non estreme ma non proprio quelle che si sarebbero aspettati avendo a che fare con chi, nell'immaginario, più cinematografico che reale, forse, dovrebbe lavorare per garantire sicurezza e protezione. Anche i luoghi comuni non si creano per caso: "quando servono non ci sono e quando non servono..."

Io ho fatto un pensierino: il poliziotto, intendendo una categoria che comprende anche tutti gli altri: gdf, carabinieri, vigili..., non è stato creato come una figura professionale compiuta, non vi si trova uno standard di comportamento o di qualità del servizio, efficenze e inefficenze non sembrano legate alla preparazione che hanno ricevuto dal momento che si sono arruolati. Considerando la delicatezza della posizione che ricoprono e le implicazioni di un potere mal riposto, mal contentuto e mal organizzato, quello del poliziotto, non essendo un'attività svolta con la garanzia di uno standard professionale, non può essere un mestiere. Salvando alcune parti di coordinamento e custodi di alto livello di know how e segreti d'indagine, nessuno dovrebbe più fare il poliziotto per mestiere e a tempo indeterminato. Si vada a rotazione, quattro, cinque, sei anni a testa e poi reinserimento in società. La polizia così organizzata ha creato mostri alieni, altro che PAS, che hanno perso il contatto con la società civile, la gente, la realtà e rischiano pericolosi black out tutte le volte che non capiscono quale proporzione di difesa/offesa applicare. Per il bene di tutti, anche per il loro, facciamoli smettere. Un servitore dello stato è anche un panettiere, un maestro, un muratore, un bambino che vuole la mamma, o un ragazzo che si è perso per strada...

Da repubblica.it:

"Il mio ragazzo autistico
trattato da spacciatore"

Verona: sedato a forza per cercare ovuli nello stomaco.  La denuncia del medico che lo cura: "Hanno sospettato di lui perché non sa comunicare"

di VALERIA TEODONIO PIERRE è un gigante di quasi due metri. Ha 19 anni e la pelle nera. È autistico e non parla. Ma quando lo fermano in una strada di Verona, in zona Santa Lucia, i poliziotti di pattuglia si insospettiscono. E chiamano immediatamente il 118: il medico dell'ambulanza e gli agenti pensano che Pierre sia uno spacciatore. Sospettano che abbia ingerito ovuli di droga.

All'ospedale Borgo Trento il paziente arriva "in stato di incoscienza", si legge nel referto del pronto soccorso. Scattano gli esami. Tra cui una radiografia al torace e all'addome. Degli ovuli non c'è traccia.

Questa storia accade il 22 settembre. Pierre è un ragazzo nato in Italia, figlio di immigrati africani. Suo padre, Valentin, è uno psicologo della Costa D'Avorio. Ma non trova lavoro, e fa il panettiere. Sua madre, che si fa chiamare Giovanna, è orginaria del Camerun, e ha studiato medicina senza laurearsi. Vivono in Italia da oltre trent'anni e hanno quattro figli. Pierre è il secondogenito. Il medico che lo cura, Massimo Montinari, sostiene che il suo autismo è dovuto alle vaccinazioni che ha fatto da bambino.

AUDIO Intervista al medico che ha denunciato il caso 1

Quel sabato mattina Pierre è con sua madre: hanno appena finito di fare la spesa nel supermercato Lidl. Aspettano l'autobus, ma a Pierre scappa di andare in bagno. E si allontana. La madre lo segue
con le buste della spesa, lo perde di vista. Pierre è scomparso. Giovanna chiama il marito, che a sua volta telefona al 113. Dopo mezzora, scoprono che il figlio è in ospedale, dove era stato portato a mezzogiorno. Sedato e scambiato per uno spacciatore. Solo un'ora dopo il medico di guardia, Alessandra Consolaro, si accorge e scrive sul referto: "Dall'anamnesi soffre di autismo, avvisati i genitori". Ma venti minuti dopo la dottoressa annota di nuovo: "Il medico del 118 e i poliziotti mi pongono il problema di ingestione di ovuli????". Sembrerebbe dunque che i sospetti su Pierre restino anche quando si scopre che il ragazzo è autistico. Racconta la madre: "L'ho trovato narcotizzato e con un ago nel braccio. L'abbiamo riportato a casa quel pomeriggio stesso. Ma il giorno dopo aveva una reazione allergica ai farmaci, il collo rosso. E soprattutto non voleva uscire di casa, aveva perso il senso dell'orientamento, non capiva dove si trovava".

"Rischiamo di buttare tutto il lavoro fatto in anni di terapie - spiega adesso il dottor Montinari  -  Pierre potrebbe non recuperare più. Si fida di pochissime persone, io lo visitavo senza camice per non spaventarlo. Questi ragazzi hanno il terrore dei camici bianchi. È stato narcotizzato senza alcuna autorizzazione. È aberrante. Hanno sospettato di lui perché non sa comunicare o forse solo perché ha la pelle nera? E i farmaci che hanno usato sono controindicati, perché Pierre è come tutti gli autistici un paziente fortemente allergico".

Nessuno si capacita di come sia stato possibile scambiare quel ragazzone per uno spacciatore. "Una pattuglia lo ha considerato un trafficante di droga - continua Montinari - Come è possibile che nessuno si sia accorto che si trattava di un ragazzo autistico? Anche un ignorante si renderebbe conto del problema di questo ragazzo, è impossibile che i medici non lo abbiano capito. Non so chi siano i poliziotti che l'hanno fermato, cercheremo di scoprirlo. Dobbiamo capire su quale base hanno ipotizzato che Pierre potesse avere degli ovuli nello stomaco".

Adesso la famiglia sta preparando la denuncia, contro i poliziotti e contro i medici.  "È impossibile scambiare nostro figlio per uno spacciatore" dicono i genitori. "Ha perso tutte le capacità relazionali che aveva acquisito, non vuole più uscire di casa. Mentre prima era contento di fare due passi. E adesso è terrorizzato".

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